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Concerto di 8 campane in LAB2 a slancio + campanella di S. Romedio FA4.

Le campane sono state fuse:
- Prima, seconda, terza, quinta, sesta, ottava da Luigi Colbacchini a Trento nel 1920
- Quarta e settima da Luigi Cavadini a Verona nel 1955

Plenum solenne a 8 campane (LAB2, SIB2, DO3, REB3, MIB3, FA3, SOL3, LAB3) con partenza in discendente al termine del campanò di S. Vigilio. Ringrazio Gianluca per il video.

Buona visione e buon ascolto!!

VIDEO e AUDIO:
- Iphone 13


Concerto di cinque campane a slancio friulano in Sol₂ fuse da Francesco Broili nel 1919, la quarta è stata rifusa nel 1960 da G.B. De Poli.

Suonata delle quattro campane minori

Per quanto riguarda la storia delle campane del Duomo, nel XVI secolo il campanile ospitava già cinque campane che subirono diverse rifusioni. Verso il 1720, infatti, le quattro minori vennero rifuse da Pietro e Bernardino Franchi di Udine, stessa sorte toccò alla campana grande nel 1756. Nel 1832, visti i lavori di ingrandimento ed abbellimento del duomo del secolo precedente, si decise di rifondere e di ingrandire la campana maggiore. L'incarico venne affidato probabilmente a Romano Colbachini, fonditore risiedente in Udine. Dopo pochi anni, però, la campana si incrinò quindi si rese necessario rifonderla, cosa che avvenne nel 1847 ad opera dei Fratelli De Poli di Ceneda. La nuova campana, di 4770 kg, ebbe purtroppo anch'essa vita breve: l'11 febbraio 1851 si ruppe mentre suonava a morto per i funerali del cardinale Zaccaria Bricito. L'anno successivo venne nuovamente rifatta e ad occuparsi dei lavori furono i fonditori Giuseppe Serafini, Sebastiano e Luigi Broili. Con un peso di 3200 kg, la nuova campana raggiunse la nota La2.
La travagliata storia di queste campane terminò il 13 luglio 1918, quando i soldati austroungarici le fecero precipitare dalla torre per utilizzarle a scopi bellici, durante la caduta soltanto la maggiore si frantumò, le altre invece rimasero integre.
Al termine della Grande Guerra, il concerto del duomo venne ripristinato utilizzando il bronzo dei cannoni bottino di guerra. Venne fuso così il più grande concerto in dimensione del Triveneto e ad occuparsi dell'opera fu la fonderia di Francesco Broili in Udine. Il peso complessivo delle nuove campane, ornate dai fregi dello scultore udinese Silvio Piccini, raggiunse i 12756 kg di cui oltre 4400 kg furono destinati alla sola campana maggiore. Nel 1960 la quarta campana venne rifusa dalla ditta G.B. De Poli e l'intero concerto venne elettrificato dalla Broili.
Per quanto riguarda le strutture di sostegno, inizialmente le campane erano sospese all'interno della cella campanaria, successivamente nel 1927 venne realizzata una nuova struttura che poggiava alla base della cella campanaria. Quest'ultima venne sostituita nel 2012 da una nuova struttura.

Prima campana
Fonditore: Francesco Broili, Udine
Anno di fusione: 1919
Diametro: 1950 mm
Peso: 4430 kg ca.
Nota nominale: Sol₂

Seconda campana
Fonditore: Francesco Broili, Udine
Anno di fusione: 1919
Diametro: 1739 mm
Peso: 3190 kg ca.
Nota nominale: La₂

Terza campana
Fonditore: Francesco Broili, Udine
Anno di fusione: 1919
Diametro: 1552 mm
Peso: 2270 kg ca.
Nota nominale: Si₂

Quarta campana
Fonditore: Giovanni Battista De Poli, Udine
Anno di fusione: 1960
Diametro: 1349 mm
Peso: 1530 kg ca.
Nota nominale: Do♯₃

Quinta campana
Fonditore: Francesco Broili, Udine
Anno di fusione: 1919
Diametro: 1294 mm
Peso: 1300 kg ca.
Nota nominale: Re₃

Informazioni tratte dal libro "Campanili e Campane di Udine e del suo territorio" scritto da "Associazione scampanotadôrs furlans - Gino Ermacora"

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