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Verona, Chiesa Parrocchiale di San Giorgio in Braida
Concerto di 9+1 campane a corda in Sol3 calante (Giuseppe Ruffini 1776; Sol3 Ruffini 1795; Mi4 Luigi Chiappani 1845; La3 Chiappani 1852; Do4 Ettore Cavadini 1955; Fa4, Fa#4, Sol4, La4 Grassmayr 2024)

Doppio segno a concerto per la S. Messa nella solennità di Tutti i Santi

La chiesa di San Giorgio in Braida venne fondata nel 1046 dal veronese Pietro Cadalo, neoeletto vescovo di Parma. Il prelato scelse un terreno sulla sponda sinistra dell’Agide, dove un tempo si trovava un monastero femminile. Il vescovo destinò gran parte dei suoi beni per il mantenimento del nuovo monastero, posto sotto la giurisdizione del vescovo di Verona. Nel 1052 l'imperatore Enrico III concesse la sua personale protezione ai monaci, la cui chiesa ottenne entro la fine del secolo il titolo di pieve. Nel 1112 il vescovo Uberto sciolse le comunità qui presenti, riassegnando la collegiata ai monaci agostiniani. L'edificio rimase gravemente danneggiato in occasione del tremendo terremoto che nel 1117 colpì Verona e tutta la regione. Il nuovo monastero godette di molti privilegi, concessi sia dall'imperatore Federico Barbarossa nel 1155 che da papa Alessandro III nel 1164. Nel XIII secolo nacque al suo interno una fiorente biblioteca, il cui catalogo raccoglieva i principali nomi della cristianità. I signori Della Scala fecero realizzare una nuova cinta muraria, comprendendo all’interno anche il monastero, che aveva iniziato un lento declino spirituale a causa delle ingerenze della nobile famiglia. Nel 1442 la canonica fu ceduta al clero secolare di San Giorgio in Alga, ricca congregazione che investì ingenti risorse per ampliare l’edificio sacro. I lavori iniziarono sotto la direzione di Antonio Rizzo nel 1447, andando a intensificarsi nel periodo compreso tra il 1480 e il 1531. Il cantiere fu visitato più volte dal celebre Michele Sanmicheli, autore dello spazio antistante il presbiterio e della maestosa cupola, e da Paolo Farinati, che suggerì il progetto per la solenne facciata. Nel 1536 il vescovo Gian Matteo Giberti consacrò i primi tre altari, diventati poi dodici entro il 1543, anno in cui l’edificio fu inaugurato. Non rimangono tracce dell’edificio precedente, se non il fusto del primo campanile, che si interrompe a metà dell’originaria altezza. Bernardino Brugnoli progettò la nuova torre nel 1557, prevedendo una massiccia base di 10,4 metri per lato, con una spessa muratura seconda solo a quella della cattedrale. Il bellissimo manufatto fu realizzato in tufo, secondo le intenzioni originarie del progettista. Il secondo ordine venne appena abbozzato, poiché la sua costruzione fu interrotta per imposizioni militari, dato che la torre sorgeva nelle vicinanze delle mura cittadine. Il campanile fu completato con la posa della cella campanaria in cotto, alla quale si accede dalla comoda scala interna, raggiungendo gli attuali 38,4 metri di altezza. Le prime campane furono installate nella seconda metà del Cinquecento, a completamento della torre. Il 6 dicembre 1668 papa Clemente XI soppresse la congregazione di San Giorgio in Alga e la chiesa fu ceduta alle monache agostiniane di Santa Maria in Reggio. Nel 1694 il veronese Bartolomeo Pesenti rifuse una delle campane storiche; lo stesso fu chiamato a fare nel 1772 Giuseppe Larducci. Nel 1776 Giuseppe Ruffini fuse quattro nuove campane, in accordo musicale con il campanone secentesco originario, rifuso dallo stesso fonditore nel 1795 a seguito di una crepa. La realizzazione di questo concerto portò con sé la nascita del sistema di suono alla veronese, poi diffusosi capillarmente in tutto il territorio diocesano. Le monache rimasero in San Giorgio fino al 1807, anno in cui Napoleone soppresse l’istituto. Nel 1845 il fonditore Luigi Chiappani aggiunse la sestina, rifondendo nel 1852 la seconda campana crepata. Anche la quarta subì la medesima sorte nel 1955, quando una crepa costrinse Cavadini a sostituire lo storico bronzo lesionato. La chiesa fu eretta a parrocchia il 2 marzo 1874, per intervento diretto di papa Pio IX. Originariamente il campanile era raggiungibile dalla sagrestia attraverso un sotterraneo passante sotto l'altare maggiore, chiuso in occasione del restauro novecentesco che andò a ricostruire parte del chiostro medievale. L’antica squadra campanaria di San Giorgio in Braida rimase in questa sede fino al 1929, anno in cui si trasferì presso Sant'Anastasia, per poi divenire ufficialmente Scuola Campanaria Verona nel 2010. Nella seconda metà del 2024 il concerto originario è stato restaurato e ampliato a dieci campane, realizzate dalla storica fonderia Grassmayr di Innsbruck.

Un ringraziamento a Matteo e alla Scuola Campanaria Verona.

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1:41 I Segno
8:14 II Segno

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Touch of Stedman Triples followed by a lower at Milverton, on Friday 15th December 2023.

Milverton, 8 Bells. Tenor: 17-2-12, in E. https://dove.cccbr.org.uk/tower/15344

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